La Rotazione delle Protesi Mammarie
Una delle principali paure delle donne che desiderano sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva riguarda la possibilità di rotazione delle protesi. Per questo motivo, molte pazienti, chiedono al chirurgo plastico che venga impiantata una protesi tonda piuttosto che una anatomica. La rotazione della protesi può essere legata a diverse variabili, suddivisibili in problematiche legate al chirurgo o problematiche legate alla gestione post operatoria da parte della paziente. Per ciò che concerne le problematiche legate al chirurgo, o meglio alla tasca costruita dal chirurgo, quest’ultima se di dimensioni maggiori rispetto alla dimensione dell’impianto mammario che verrà inserito, naturalmente favorirà la rotazione della protesi stessa. Tuttavia è importante sottolineare che, sebbene il chirurgo abbia creato una tasca perfettamente grande quanto le dimensioni dell’impianto da inserire, manovre azzardate da parte del paziente nelle prime settimane post operatorie portano inevitabilmente all’allargamento della tasca e quindi favoriscono la possibilità per una futura rotazione della protesi inserita.
Per spiegare bene il concetto è inevitabilmente importante fare degli esempi e dei richiami di anatomia. Parliamo di una mastoplastica additiva con inserimento di protesi in una loggia sottomuscolare, tipo dual plane, quella ad oggi riconosciuta come la tecnica migliore per conferire un aspetto naturale al seno. Quando si va a creare una tasca sottomuscolare vengono incise e divaricate le fibre del muscolo grande pettorale in maniera precisa in modo da creare una loggia ove possa entrare perfettamente quella specifica protesi. Tuttavia, nei giorni seguenti va considerato che se vengono mosse le braccia da parte della paziente viene mosso anche il muscolo grande pettorale, il quale si diparte anche dall’osso presente nel braccio, il cui nome è “omero”. Vien da se che movimenti bruschi o sopratutto movimento di rotazione delle braccia, fatti nelle prime settimane post operatorie, possono portare ad un allargamento delle fibre muscolari della tasca ove è presente la protesi e quindi ad un allargamento della tasca stessa.
Naturalmente a distanza di qualche mese la paziente potrà fare qualsiasi movimento con le braccia, ma nelle prime settimane post operatorie, epoca nella quale la protesi deve integrarsi bene con i tessuti che la ricoprono, qualsiasi movimento eccessivo o brusco può portare appunto ad una loggia più grande rispetto al volume della protesi impiantata.
Specificato ciò è comunque importante sottolineare che la rotazione delle protesi può avvenire sia con le protesi anatomiche che con quelle rotonde, se da un lato è pur vero che la rotazione oraria o anti oraria delle protesi tonde non si associa a modifiche della forma del seno, va comunque considerato che la rotazione può avvenire anche in senso antero-posteriore, per tanto anche per le protesi tonde si noterà un cambiamento della forma del seno nel caso ruotassero. In sintesi, è importante scegliere un chirurgo che sappia ben disegnare una tasca sotto muscolare normo dimensionata per la protesi che verrà inserita, indipendentemente che questa sia tonda o anatomica, ma è al pari importante che la paziente segua scrupolosamente le indicazioni del chirurgo nel post operatorio. Tutto ciò eviterà problematiche quali la rotazione protesica indipendentemente venga inserita una protesi tonda o anatomica.
Se vuoi saperne di più sulla rotazione delle protesi mammarie vieni a trovarci a Napoli c/o Viale Maria Cristina di Savoia, 26 (Villa Germana-Clinica Ruesch), 80122, dove opera il Prof. Raffaele Rauso, oppure puoi contattarci al numero di telefono: 340.70.41.839
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