Blefaroplastica Napoli

Contenuti
- 1 Quando sottoporsi a una blefaroplastica a napoli
- 2 La visita per una blefaroplastica
- 3 Il lifting del sopracciglio
- 4 La blefaroplastica superiore
- 5 La blefaroplastica inferiore
- 6 Cantopessi
- 7 Mini-lifting del medio facciale
- 8 Il giorno dell’intervento
- 9 La durata della degenza
- 10 Possibili complicanze
- 11 Video intervento blefaroplastica
- 12 Qualche foto di questo intervento
QUANDO SOTTOPORSI A UNA BLEFAROPLASTICA A NAPOLI
Con il trascorrere del tempo è possibile notare modifiche dell’area palpebrale che conferiscono un aspetto stanco al viso, ad esempio un eccesso di cute presente sulla palpebra superiore, o la comparsa delle cosiddette “borse” delle palpebre inferiori. Quando sono presenti alterazioni di quest’area, che possono comparire anche in giovane età (non è infrequente notare già a 30 anni le borse sotto-palpebrali), un intervento chirurgico ben condotto è spesso risolutivo, senza necessità di dover reintervenire in futuro. Ad ogni modo le tecniche di blefaroplastica contemplano anche interventi atti a modificare l’orientamento dell’occhio, in questi casi si parla di cantopessi, intervento chirurgico che può essere eseguito singolarmente o in associazione, ad esempio, alla blefaroplastica superiore e/o inferiore.
LA VISITA PER UNA BLEFAROPLASTICA
Sin dal primo consulto per una blefaroplastica a Napoli con il professor Rauso, i pazienti vengono sottoposti a un’accurata visita per riscontrare l’effettiva esigenza di intervenire chirurgicamente al fine di eliminare uno o più dei seguenti inestetismi: 1. Eccesso di pelle della palpebra superiore; 2. Sguardo stanco e appesantito che intristisce il volto; 3. Borse sotto gli occhi o rigonfiamenti della palpebra superiore; 4. Forma degli occhi all’ingiù. Una volta terminata la visita, il chirurgo prescriverà al paziente alcune analisi pre operatorie, per accertarsi del suo buono stato di salute generale.Il paziente ed il chirurgo concorderanno, infine, la procedura chirurgica più adatta per il miglioramento dello sguardo. TIPOLOGIE DI INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELL’AREA OCULARE:
IL LIFTING DEL SOPRACCIGLIO
L’invecchiamento del III superiore del viso avviene, grosso modo, al pari dell’invecchiamento del resto del volto, ovvero è possibile notare anche in quest’area una progressiva discesa delle strutture anatomiche verso il basso. Molto spesso capita che un paziente che viene a consulto perché lamenta un eccesso di cute sulla palpebra superiore, presenta in realtà anche problematiche legate al sopracciglio, che col tempo ha avuto uno spostamento verso il basso che accentua la percezione di eccesso cutaneo a carico della palpebra superiore. In questi casi, il chirurgo attento, saprà comprendere che è necessario non solo agire sulla palpebra superiore, ma anche sul riposizionamento del sopracciglio in una posizione più naturale. Il lifting del sopracciglio è un intervento piuttosto agevole, eseguibile sia in anestesia locale che con una leggera sedazione, ma mai in anestesia generale e in regime ambulatoriale senza necessità di ricovero in clinica. Essenzialmente, può essere eseguito con 2 tecniche differenti: il lifting diretto ed il lifting indiretto. Il lifting diretto del sopracciglio prevede l’asportazione di una ellisse cutanea subito al di sopra dell’attaccatura del sopracciglio, facendo cadere la cicatrice al confine con i bulbi piliferi. La tecnica indiretta, invece, prevede un incisione nel capillizio (ovvero all’interno del cuoio capelluto) e può essere associata ad un mini-lifting temporale.
LA BLEFAROPLASTICA SUPERIORE
Questo intervento mira a rimuovere l’eccesso di cute lungo la palpebra superiore e a rimodellare, contestualmente, le borse di grasso presenti che danno un aspetto “gonfio”. A differenza degli anni precedenti, si è ben compreso che l’asportazione aggressiva delle borse adipose, invece di conferire freschezza allo sguardo, può al contrario dare uno sguardo vecchieggiante, in quanto l’aspetto della palpebra superiore deve essere teso e pieno, e non scavato come nelle persone anziane. L’intervento ha una durata piuttosto breve, circa 15 minuti per lato, e può essere eseguito sia in anestesia locale che con una leggerissima sedazione anestesiologica. Subito dopo l’intervento viene applicata una sutura continua che verrà rimossa dopo 4 giorni. L’incisione ha sempre un’ottima cicatrizzazione e diviene impercettibile in pochissimo tempo.
LA BLEFAROPLASTICA INFERIORE
Lo scopo di questo intervento è quello di conferire un aspetto meno stanco alla palpebra inferiore, ed in generale al medio-facciale. Con il passare degli anni spesso è possibile notare la comparsa di un solco tra la palpebra inferiore e la guancia, chiamato solco naso-jugale o naso-lacrimatoio, che rappresenta una delle prime stigmate dell’invecchiamento. Quando a questa condizione è associata la presenza di borse sotto-palpebrali non molto marcate, è possibile migliorare l’aspetto semplicemente infiltrando un filler a base di idrossiapatite calcica (Radiesse®), che ben si presta a questa funzione, o degli appositi filler a base di acido ialuronico (Volift® o Volbella® dell’Allergan®) riducendo o eliminando la depressione tra palpebra inferiore e guancia. Nei casi in cui, invece, le borse palpebrali siano più marcate, sarà necessario intervenire chirurgicamente per il rimodellamento (sempre conservativo, come per la superiore), o il riposizionamento delle stesse. L’accesso alle borse palpebrali può avvenire sia indirettamente, con un accesso transcongiuntivale (ovvero all’interno della congiuntiva dell’occhio, senza lasciare cicatrici esterne), oppure tramite un approccio sotto-ciliare (ovvero con un sottilissimo taglio al di sotto delle ciglia inferiori); quest’ultimo viene effettuato soprattutto quando è presente anche un eccesso di pelle lungo la palpebra inferiore. Anche la blefaroplastica inferiore è eseguibile ambulatorialmente, con una leggera sedazione anestesiologica (mai in anestesia generale), è richiede circa 60 minuti. Al termine dell’intervento verranno piazzate delle suture piccolissime che verranno rimosse dopo 4 giorni. La ripresa delle attività sociali è pressoché immediata sebbene vadano evitati sforzi ed attività fisica intensa per le prime settimane.
CANTOPESSI
Con questo termine si indicano le tecniche atte a modificare l’orientamento dell’occhio; in poche parole, il chirurgo lavora sulla porzione laterale dell’occhio che può essere spostata verso l’alto, simulando il trucco che generalmente viene applicato dalle donne. Le cantopessi si distinguono in statiche e dinamiche; le prime vengono richieste per avere un’orientalizzazione permanente dell’occhio, le seconde invece sono finalizzate creare una fionda muscolare che mira a compensare l’ectropion senile, ovvero un aspetto tondo dell’occhio o la stigmate chirurgica dell’occhio tondo post blefaroplastica inferiore. La cantopessi dinamica è praticamente una procedura irrinunciabile, da associare alla blefaroplastica inferiore, per garantire un risultato armonico e naturale.
MINI-LIFTING DEL MEDIO FACCIALE
Con questo termine si intende una blefaroplastica inferiore “allargata” verso il basso, verso la zona della guancia. Il tessuto che viene ampiamente liberato tramite un approccio sub-ciliare (eventualmente associato ad un’incisione all’interno della bocca), viene poi riposizionato e fissato verso l’alto; in questo caso, naturalmente, avremo un ringiovanimento più omogeneo del III medio del volto. Anche questo intervento è eseguibile senza la necessità di pernottamento in clinica, in sedazione anestesiologica, ma con una durata di circa 90 minuti, leggermente maggiore rispetto alla classica blefaroplastica inferiore.
IL GIORNO DELL’INTERVENTO
Il giorno dell’intervento di blefaroplastica a Napoli, il paziente si presenta in clinica a digiuno dalla sera precedente, indossando abbigliamento che si possa agevolmente sfilare senza andare a intaccare la medicazione oculare post intervento. La degenza verrà trascorsa in casa (il paziente viene dimesso dopo poche ore dall’intervento) e si consiglia di preparare qualche cuscino da mettere sul letto, per evitare una posizione completamente sdraiata per almeno i primi 3 giorni post operatori, per una minore durata del gonfiore.
LA DURATA DELLA DEGENZA
Tutti gli interventi di ringiovanimento dell’area peri-orbitaria non determinano lunghi periodi di ripresa, tuttavia è di frequente riscontro la comparsa di lividi attorno agli occhi (i quali possono essere ben celati con degli occhiali da sole), che persistono in media dai 7 ai 15 giorni post-operatori.
POSSIBILI COMPLICANZE
La blefaroplastica, è un intervento delicato e complesso che deve essere eseguito solo da un chirurgo particolarmente esperto in chirurgia oculare. Basti pensare ad esempio, che una blefaroplastica inferiore non eseguita a perfezione, può portare alla tipica deformità del cosiddetto “occhio tondo”. Un buon operatore sa prevedere tali conseguenze e abbina sempre all’intervento di blefaroplastica, le varie tecniche di cantopessi proprio per scongiurare problemi di retrazione cicatriziale che potrebbero, a distanza di mesi dall’intervento causare un pessimo risultato. Le complicanze più gravi di una blefaroplastica, sono le lesioni dell’occhio e delle sue strutture annesse.
VIDEO INTERVENTO BLEFAROPLASTICA
Qualche foto di questo intervento
Ecco alcune foto del prima e dopo di questo intervento di chirurgia plastica estetica. E’ possibile visualizzare l’intera galleria di foto cliccando il seguente link qui di seguito (guarda la galleria)
Se vuoi saperne di più sulla blefaroplastica vieni a trovarci a Napoli c/o Viale Maria Cristina di Savoia, 26 (Villa Germana-Clinica Ruesch), 80122, dove opera il Prof. Raffaele Rauso, oppure puoi contattarci al numero di telefono: 340.70.41.839