Gluteoplastica additiva con protesi
L’utilizzo di protesi glutei ha visto un boom di richieste inizialmente, quando la tecnica di gluteoplastica nominata “XYZ”, del collega brasiliano Raul Gonzales, è stata importata in Europa. Negli anni precedenti, quando le protesi glutei venivano essenzialmente introdotte nell’area sottofasciale (ovvero al di sopra del muscolo grande gluteo ma al di sotto della sua fascia muscolare), e per tanto potevano essere evidenti al tatto e nella peggiore delle ipotesi anche alla vista, il loro utilizzo in Europa, ed in Italia, era quasi pari allo zero. L’introduzione della tecnica di Gonzales, la quale prevede l’allestimento di una tasca intra-muscolare, all’interno delle maglie del muscolo grande gluteo, ove alloggerà la protesi, sicuramente ha dato luogo a risultati molto belli e molto più validi rispetto a prima.
Il problema essenziale delle protesi glutei è legato all’anatomia stessa, ovvero i glutei sono frequentemente sollecitati, sia durante il cammino, la corsa, ma anche semplicemente quando ci si siede, pertanto la fase di assestamento delle protesi appena alloggiate è molto lunga e prevede una serie di attenzioni da parte del paziente che spesso tardano la ripresa delle attività sociali, proprio in virtù di queste problematiche, in Italia l’utilizzo delle protesi glutee intra-muscolari, sebbene dia risultati fotografici molto validi, non è tra le tecniche maggiormente effettuate.
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