Di certo vi sarà capitato di veder sorridere qualcuno che mostrava involontariamente denti e gengive. Un sorriso spontaneo è quanto di più bello ci possa essere, ma in quei casi in cui ci fosse disagio nel sorridere proprio a causa del fatto che le gengive si mostrano in maniera troppo esuberante si può intervenire con vari approcci per sorridere senza portarsi più la mano davanti alla bocca.
Gummy smile è il termine anglosassone (da gums, gengive e smile sorriso) che si riferisce appunto al difetto nel sorridere di quegli individui che mostrano un’ampia porzione delle gengive e che spesso crea imbarazzo o lieve disagio, tanto da far sì che il sorridere diventi un gesto non più spontaneo ma da contenere e controllare.
Per intervenire, qualora fosse richiesto, tanto la chirurgia che la medicina estetica offrono delle soluzioni al problema. Dal punto di vista chirurgico è possibile sottoporsi ad un intervento di plastica definita VY del fornice gengivale che comporta un riposizionamento dei tessuti con conseguente allungamento del labbro superiore, che va quindi a coprire in modo adeguato denti e gengive al momento di sorridere. Meno invasiva, ma con durata limitata nel tempo, è l’iniezione di modeste quantità di tossina botulinica in punti precisi del muscolo responsabile dell’eccessiva risalita del labbro superiore verso l’alto. Talvolta, all’azione espletata dalla tossina botulinica può essere associato l’utilizzo di un semplice filler. L’effetto riempitivo del filler crea, infatti, un labbro più spesso che tenderà a sollevarsi molto meno rispetto ad un labbro sottile. Va di fatti notato che nei casi di sorriso gengivale l’inestetismo è determinato davvero da pochi millimetri, pertanto si tratta di un lieve difetto che si può correggere con accorgimenti minimi.
Si tratta in ogni caso di un’imperfezione con la quale si riesce a convivere benissimo, lo dimostra il fatto che molti personaggi famosi (Julia Roberts e George Clooney, per citarne solo due) nel sorridere mostrano denti e gengive con disinvoltura.