Da anni la mastoplastica additiva è tra i più richiesti interventi di chirurgia plastica estetica. A dimostrarlo sono i dati statistici che hanno riportato un costante aumento negli ultimi decenni del numero di pazienti intenzionate a cambiare forma e dimensione del proprio seno.
L’interesse è sempre quello di correggere un difetto estetico più o meno comune, dall’ipoplasia mammaria congenita ad un’asimmetria delle mammelle, al ripristino della forma e del volume dei seni a seguito di una gravidanza e l’allattamento.
La mastoplastica, per garantire un seno nuovo, armonico ma soprattutto naturale, prevede l’utilizzo di protesi in silicone disponibili in varie forme e grandezze rispondendo così ad esigenze e richieste di ogni tipo, anche quelle più spregiudicate.
Dinanzi dunque alla diversità della bellezza femminile, la chirurgia estetica propone diverse tipologie di protesi mammarie distinguibili per forma, superficie, misura e proiezione.
La possibilità di poter garantire un risultato naturale deriva proprio dalla scelta sicura di queste ultime. Il chirurgo ha infatti il compito di mostrare alla paziente quelle più adatte alla sua silhouette. È inoltre fondamentale illustrare le componenti delle protesi. Nella loro scelta sono infatti importanti la qualità e la sicurezza nonché un programma di garanzia.
Le protesi in uso per l’operazione di mastoplastica additiva sono essenzialmente due: rotonde e anatomiche. Il primo tipo di protesi è solitamente richiesto e consigliato alle pazienti più giovani desiderose di ottenere un seno piuttosto esuberante, con un aumento della rotondità dall’alto verso in basso nonché trasversale alla mammella. Le protesi rotonde presentano infatti uguale altezza e larghezza e non modificano totalmente la forma del seno ma favoriscono un aumento omogeneo del suo volume. Inoltre l’utilizzo di questa tipologia di protesi permette di lavorare sui diversi livelli di proiezione.
Passiamo adesso alle protesi anatomiche. Differentemente dalle prime, quest’ultime presentano altezza e lunghezza differenti e per tale motivo sono anche note come protesi a goccia. Sono essenzialmente progettate per riprodurre naturalmente il profilo del seno e con una maggiore pienezza nella parte inferiore. Le protesi anatomiche sono soprattutto adatte per il sollevamento del seno, nei casi di seno cadente e poco pieno.
Una volta stabilita la tipologia di protesi bisogna sceglierne la misura. Quelle disponibili vanno da circa 100 cc a oltre 700 cc. Anche in questo caso è indicato lasciarsi guidare dal consiglio del chirurgo per evitare risultati innaturali. Anche per tali ragioni, per il chirurgo è un lavoro basilare scegliere le protesi.
L’85% del risultato definitivo della mastoplastica dipende dalle protesi, dai parametri anatomici e dalle misure millimetriche preventivamente calcolate.
A Napoli, il Dott. Raffaele Rauso vi illustrerà tutte le possibili soluzioni per la vostra mastoplastica.