Con il termine lipoatrofia si fa riferimento ad una patologia a causa della quale in alcuni individui la distribuzione di grasso corporeo è sbilanciata o addirittura carente in alcune parti del corpo. Si parla infatti in alcuni casi del cosiddetto effetto “prugna secca”, proprio a voler rendere appieno l’immagine di svuotamento che tale disturbo comporta a causa della perdita di grasso sottocutaneo.
Si tratta di una patologia che colpisce spesso gli arti, ma non è inusuale che essa si manifesti nell’area del volto, in particolar modo nelle guance e nella parte posteriore del collo.
La lipoatrofia è una patologia prettamente iatrogena, ovvero essa è conseguenza dell’utilizzo di alcune sostanze, le quali la prevedono tra gli effetti collaterali. Nella cura dell’HIV le terapie a base di farmaci antiretrovirali, peraltro efficacissimi se assunti quotidianamente, danno appunto luogo alla perdita di grasso sottocutaneo. Gli individui affetti da tale patologia le cui condizioni migliorano, si guardano allo specchio e dinnanzi a sé vedono una figura sempre più magra, scavata, con la pelle cadente. Le ricadute psicologiche di questi effetti hanno una portata da non sottovalutare. Per chi vive il dramma della sieropositività è di fondamentale importanza avere un aspetto “sano” e che trasmetta un’immagine salutare.
Per porre rimedio a questo problema, nonché alle conseguenze che da esso ne derivano, la medicina estetica ha messo a punto una serie di soluzioni che offrono grandi risultati e sono caratterizzati dalla rapidità dell’esecuzione associata ad un basso livello di invasività. In particolare, una grande efficacia è dimostrata dall’utilizzo di filler. Ne esistono di vario tipo e tra i maggiormente utilizzati spiccano quelli a base di acido ialuronico. I vantaggi che derivano dall’utilizzo di sostanze di origine naturale sono legati all’altissima tollerabilità e all’azzeramento di eventuali intolleranze o reazioni allergiche. Nel caso della lipoatrofia, però, tali sostanze, grazie al fatto di essere riassorbite naturalmente dall’organismo, rivelano un’efficacia limitata nel tempo e fanno sì che il trattamento vada ripetuto periodicamente. Per ovviare a tale inconveniente si può optare per l’utilizzo di protesi non riassorbibili, ugualmente efficaci e decisamente più durature.
Il Dott. Raffaele Rauso a Napoli utilizza filler con grande professionalità e competenza.