La perdita di compattezza e tonicità dei tessuti del volto, possono essere combattute con l’azione del lifting del viso, la soluzione di chirurgia estetica fra le più praticate.
Si tratta un intervento chirurgico che ha come obiettivo il riposizionamento delle strutture facciali superficiali e profonde per contrastare l’avanzare del tempo.
In genere le informazioni relative all’intervento risentono di errate considerazioni: infatti diversi luoghi comuni considerano l’effetto dell’intervento innaturale, con volto estremamente tirato, ma questa è la condizione che si evince solo quando l’intervento non è praticato in modo consono. Ecco perché rivolgersi ad un chirurgo esperto è fondamentale.
A proposito di luoghi comuni sul lifting, è bene sfatarne uno sulle cicatrici. Vediamo però prima quali sono le caratteristiche dell’intervento.
Esistono diversi tipi di lifting del viso: frontale, temporale, cervico facciale, mini lifting.
Nel primo caso si procede con una incisione lungo il cuoio capelluto, rendendo dunque la cicatrice celabile all’occhio umano. Il lifting temporale, che interessa fenomeni come le cosiddette zampe di gallina, è associato, in genere alla blefaroplastica per una maggiore omogeneità del risultato e, anche qui, l’incisione chirurgica avviene al di dietro delle tempie, assicurandoci una cicatrice più nascosta.
Per il lifting cervico facciale, il chirurgo pratica l’incisione dal cuoio capelluto della zona temporale fin dietro le orecchie e l’attaccatura del collo.
Il mini lifting facciale è consigliato, invece, nei casi in cui il rilassamento dei tessuti non risulti particolarmente pronunciato (generalmente nei pazienti giovani) e, anche qui, l’incisione interesserà la zona appena davanti all’orecchio fino a qualche centimetro della sua parte posteriore. In tutti i casi descritti, possiamo dunque notare, quanto l’ansia per le cicatrici da lifting si possa, affidandosi alle mani esperte del chirurgo, serenamente esorcizzare.
Per ulteriori informazioni sul lifting del viso a Roma potete rivolgervi al Prof. Rauso Raffaele.