La chirurgia plastica può intervenire con successo nell’assicurare all’individuo la possibilità di avere un aspetto gradevole e conforme a quelli che sono i canoni che la società accetta. Bisogna operare un distinguo tra ciò che la chirurgia estetica può fare dal punto di vista ricostruttivo nei casi di pazienti affetti da gravi malformazioni congenite o negli eventi post-traumatici e ciò che riguarda invece la realizzazione di un desiderio. Senza voler stigmatizzare la decisione di quanti desiderano ricorrere alla chirurgia estetica per contrastare un difetto con il quale convivono male, molto spesso i professionisti del settore si trovano dinnanzi a dilemmi di natura etica che non hanno una risposta univoca. Come valutare la richiesta di una paziente che desidera un seno oversize o delle labbra sproporzionate rispetto al resto del viso? Qual’è il confine tra l’accettazione di sé e il voler apparire a tutti i costi grazie ad un particolare eccessivamente accentuato?
Il legame tra aspetto estetico e vita sociale è indiscutibile. Quando un’imperfezione genera malessere psicologico e si interviene per porre rimedio a tale disagio, nella maggior parte dei casi si riscontra un miglioramento nella vita personale del paziente il quale acquista maggiore sicurezza di sé che si ripercuote anche nel rapporto con gli altri. Laddove, invece, ci si trovi a dover soddisfare bisogni che derivano da ben altre motivazioni, quali ad esempio un ingiustificato aumento del seno (mastoplastica additiva) o del volume delle labbra o degli zigomi, o un ossessivo e continuo ricorso a “ritocchini”, il dilemma etico si fa avanti con tutta la sua forza. E’ giusto accontentare il paziente (che in questo caso diventa semplicemente un cliente) con pratiche che inevitabilmente gli si ritorcono contro in una sorta di paradosso estetico?
A prescindere dalla natura terapeutica di qualsiasi intervento estetico, ogni paziente o cliente che sia, va opportunamente informato su quelle che sono le eventuali conseguenze non solo fisiche, ma soprattutto psicologiche, che un’azione eccessiva sul proprio viso o corpo può comportare. Le ripercussioni legate ad un cambiamento dell’aspetto spropositato sono molteplici: personali, sociali e nei rapporti familiari e affettivi. Ha senso questo accanimento estetico? Per questa ragione spesso i professionisti dell’estetica agiscono in concerto con psicologi. In questi casi si può quindi dire che etica ed estetica vanno di pari passo.