Una notizia del Daily Telegraph (quotidiano londinese) di qualche anno fa ha fatto scalpore associando l’utilizzo dei tacchi a spillo e una fantomatica cura a base di iniezione di tossina botulinica. Stando alla notizia, che ha fatto il giro del mondo, per alleviare la dolorosa sensazione associata all’utilizzo dei tacchi alti, in particolar modo nella zona tra le dita dei piedi e la pianta, molte donne si sarebbero sottoposte a tali iniezioni al costo di circa 300 sterline l’una.
Ci si chiede, allora, ma siamo sicuri che si trattasse di botulino? Il nesso tra l’utilizzo della tossina e la cura dei dolori articolari non appare chiara. Che si tratti forse di un errore? Molto probabile. Se al posto del botulino proviamo ad immaginare che si stesse parlando di filler a base di acido ialuronico, tutto ha più senso.
Qual’è il rimedio in commercio per contrastare il dolore causato dall’utilizzo di calzature con tacchi vertiginosi? Avete mai intravisto quei cuscinetti in gel in vendita a pochi euro i quali, se indossati, alleviano il fastidio provocato dai tacchi alti? Ecco svelato l’errore nascosto nell’articolo del quotidiano londinese. Non di botulino si parlava, quindi, ma di acido ialuronico o sostanze equiparbili.
L’acido ialuronico è da tempo utilizzato come lubrificante nelle patologie articolari ed è alla base di molti filler utilizzati per migliorare l’aspetto del viso. Immaginare che si possa ottenere con questa sostanza una sorta di cuscinetto in grado di rendere maggiormente confortevole la dura missione di portare a termine una serata in bilico su scarpe tacco 12, appare abbastanza plausibile.
Nessun legame, quindi tra botulino e tacchi a spillo. Il botulino può essere utilizzato per ridurre la sudorazione, questo sì (è di fatti utilizzato per ridurre l’eccessiva sudorazione delle ascelle). Ma esso non vi sarà d’aiuto nel caso abbiate deciso di indossare comodamente un paio di Laboutin.
Il Dott. Raffaele Rauso a Napoli effettua trattamenti con tossina botulinica con grande esperienza.